Accattoni? No grazie!
Era, più o meno, dall'inizio dello scorso campionato, giocato al Flaminio,
che aspettavo e temevo questo momento. Sapevo, purtroppo, che prima o poi sarebbe
arrivato.
Inutile girarci intorno, sto parlando (e lo faccio molto mal volentieri) di
quel “film” che qualcuno ha girato sul tifoso romanista e, non soddisfatto,
ha avuto la grande e folgorante idea di chiamarlo come il nostro gruppo. Avevo
provato tanta diffidenza quel giorno, quando mi proposero di collaborare con
loro nella realizzazione del “film”, mettendo a disposizione la
mia esperienza di curva.
Feci notare loro che fare un film sulla curva, sul tifo non era una cosa facile,
come rimarcai il fatto che il riportare sullo schermo certe sensazioni e certe
esperienze di vita poteva riuscire solo ed esclusivamente se esisteva la sincera
volontà di narrare la nostra verità. Non quella che gli altri
credono di conoscere e vogliono propinare al pubblico. Più che un film
insomma, un documento veritiero, uno spacato di vita quotidiana dei mondo Ultras!
Non lo so perché, comunque fu diffidenza a prima vista e molto saggiamente
decisi di non partecipare assolutamente.
Dentro di me speravo che anche gli altri tifosi facessero la stessa cosa, speravo
veramente che la mia diffidenza fosse anche la loro e che nessuno mostrasse
disponibile. Così non è stato ed oggi mastichiamo amaro, perché
riteniamo una offesa non solo al Commando Ultrà Curva Sud (al quale hanno
rubato il nome e qui già ci sarebbe da discutere) ma a tutti i tifosi
romanisti!!
Ma davvero siamo così? Chi è che ci si ritrova in quella specie
di “film”?
Ho letto da qualche parte che in questo “film” si parla di un gruppo
di cani sciolti (emarginato dal Commando Ultrà Curva Sud) e delle loro
eroiche gesta chiedo allora perché utilizzare il nom un gruppo per presentare
le nobili attività di un altro!
Come dire, non sono loro, ma non ha importanza.
Ma non è neanche questo il problema anche parlando di un gruppo della
curva, conosciuto o meno, organizzato o spontaneo, mi ribolle ancora, più
il sangue perché sono abituato lavare in casa i panni sporchi e non tollero
assolutamente che speculazioni e attacchi così denigratori provengono
da chi non gode di alcun credito. Soprattutto perché non gradisco i lazzi
ed i commenti che la civiltà che ci circonda (compresa quella del Nord)
ci sputa addosso in ogni occasione.
Fateci caso, nei film, nella pubblicità nella comicità il romano
viene sempre presentato allo stesso modo e cioè volgarissimo, arrogante,
senza maniere, vestito in modo indecente, pronto ad alzare le mani, ecc, ecc.
Anche nel “film” in questione non sono andati teneri: “Accattoni,
assassini una volgarità ed una violenza assolutamente accentuata”.
In poche parole un bel quadretto d'insieme, una bella immagine positiva stiamo
dando e daremo ovunque.
C'è anche una tenera storia d'amore da farti sospirare, c'è anche
un bel finale di quelli ricchi di morale. Peccato che siamo stati noi ad aiutarli
a gettarci addosso tanto fango, contenti ed euforici, realizzati e convinti
di aver reso un grande servizio alla patria (giallorossa).
Ed invece la loro realtà ce l'abbiamo tutti davanti agli occhi ed è
ben diversa da quella che noi viviamo, da sempre in curva. Una realtà
che per conoscerla qualcuno crede che bastino mesi di riprese. Una realtà
che non può essere descritta o solo discussa da chi non sa neanche da
dove iniziare, in quanto solenne profano. E cosa dire di quelle patetiche tavole
rotonde di presentazione del “film” proposte a spron battuto sui
canali televisivi?
Quante ne ho sentite, roba da far accapponare la pelle! Tra le tante, al primo
posto di questa singolare Hit Parade troviamo senza ombra di dubbio la trasmissione
Gol di Notte del 17 Febbraio 91, quando nell'ascoltare certi “esperti”
e profonde “conoscitrici” della curva sono sobbalzato sulla poltrona,
e per fortuna che mi sono segnato i punti fondamentali.
Ve li elenco senza commento, che è meglio: “in curva c'è
una latitanza femminile, una curva dove non c'è amore, dove c'è
questa ricerca di un capo, della virilità, una curva dove ci sono frustrazioni,
dolore e amicizia, dove quando stanno tutti insieme diventano violenti, in pratica
un film non sul calcio ma sulla passione, sul delirio”. Quante parole,
ne avevo già sentite tante, ma alcune di queste nuove “verità”
mi hanno colto leggermente impreparato. La curva ed il mondo del tifo non sono
un paradiso terrestre, non sono il paese dei balocchi, questo noi lo sappiamo
bene, non vogliamo né dobbiamo nascondere la testa sotto la sabbia. Riflettono
dei problemi e delle contraddizioni della vita di tutti i giorni, della violenza
che oramai vive con noi ed in noi, di una società che fa acqua da tutte
le parti, di un vivere che non è certo un bel vivere.
Ed allora niente discorsi da falsi moralisti, né atteggiamenti da sapienti
bacchettoni, niente tavole rotonde per parlare di argomenti che non si conoscono.
Sopratutto niente film così falsi e cattivi, così fuorvianti,
così carichi di odio e volgarità che mi viene da pensare che forse
il mondo di cui parlano non è il nostro, ma il loro.
Ed i personaggi che animano non sono i nostri amici, i nostri fedeli compagni
di viaggio, ma gente come loro. Quindi arrabbiatevi, alzate la voce, fate sentire
il vostro dissenso di fronte a certe cose, ma non allontanatevi da noi. Non
spaventatevi, non credete alla favole dell'orco cattivo, già l'ho detto
e lo ripeto, il nostro mondo non è esente da pecche, ma non è
peggio di quello che comunque esiste fuori e ci viene imposto dagli altri. Allora,
se me lo permettete, tra i due mali scelgo il minore, almeno in questo posso
decidere io.
Stefano Malfatti
Commando Ultrà Curva Sud
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